Nonostante il budget limitato e la presenza simultanea di diverse crisi, dai terremoti all’aumento dei prezzi dell’energia, il comune di Zagabria (ecologista e di sinistra) concentra i suoi sforzi nel ristabilire la capacità della capitale di fornire servizi pubblici di alta qualità, dalla gestione dei rifiuti alla cura dell’infanzia.

Nel giugno 2021, la coalizione Možemo! (Si può!) formata da Verdi e sinistra ha vinto le elezioni amministrative della città, ottenendo la maggioranza nelle 17 circoscrizioni e nei 216 consigli di quartiere. Il gruppo politico, capeggiato dal movimento Zagreb je NAŠ! (Zagabria è NOSTRA!) fondato nel 2017, conta tra le sue fila Nova ljevica (Nuova Sinistra), ORaH (Održivi razvoj Hrvatske – Sviluppo sostenibile per la Croatia), e Za grad (Per la città).

L’attivista per l’ambiente Tomislav Tomašević ha quindi sostituito nel ruolo di sindaco il corrotto Milan Bandić, che negli ultimi vent’anni era passato da un populismo socialdemocratico a uno sempre più conservatore. L’amministrazione della città di Zagabria e la sua holding pubblica versavano in uno stato di trascurato sfacelo, così come le infrastrutture della città. La città aveva accumulato debiti e arretrati a livelli insostenibili, che vedevano i pagamenti degli interessi e le garanzie di credito ammontare al 20 per cento del budget annuale.

La coalizione vincente era cosciente del fatto che riparare e trasformare la città in un contesto di pandemia mondiale e in seguito a due terremoti che hanno gravemente danneggiato il centro storico e le periferie povere di Zagabria si annunciava un’impresa difficile; ma nessuno avrebbe potuto prevedere la crisi energetica e il picco dell’inflazione, aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina.

La nuova amministrazione di sinistra ed ecologista ha rapidamente agito per mantenere le promesse, fatte in campagna elettorale, di rimettere in sesto le strutture ed i servizi della città. Le potenzialità dell’amministrazione comunale e della relativa holding sono state immediatamente ripristinate ed espanse. I ventisette uffici municipali sono diventati sedici, e funzionari dirigenti competenti sono stati gradualmente assunti tramite bandi aperti. L’amministrazione ha iniziato a consolidare le finanze municipali e a pagare i debiti verso oltre trecento istituzioni pubbliche, per ristabilire le forniture per asili, scuole, ospedali, strutture culturali e di cura. Inoltre, e non meno importante, la coalizione ha iniziato a rimettere in sesto l’azienda pubblica responsabile di servizi e pubblica utilità. Il neoeletto consiglio di amministrazione ha avuto il compito di risollevarla dalle perdite operative, riportando al suo interno operazioni prima subappaltate ad altre aziende, riducendo il numero di amministratori ed aumentando la forza lavoro sul campo.

Una revisione di questa portata dell’amministrazione pubblica non ha precedenti nell’attualità politica della Croazia. Secondo Možemo!, però, è necessaria per interrompere l’erosione del settore pubblico e invertire la traiettoria di sviluppo sociale ed ecologico del Paese. In contemporanea con la rivoluzione dell’amministrazione comunale e della holding, la coalizione verdi-sinistra ha messo in atto politiche trasformative su tre diversi piani.

La prima di queste politiche è l’espansione del servizio pubblico e la restituzione di quest’ultimo nelle mani dell’amministrazione comunale tramite l’accrescimento delle capacità operative delle aziende di pubblica utilità. Il settore della gestione dei rifiuti, precedentemente privatizzato, è stato rimesso in mano ad aziende di proprietà della città. La politica municipale inizia dove le persone vivono e lavorano; è quindi necessario ridare alle aziende pubbliche la possibilità di soddisfare i bisogni dei cittadini, con strade sicure e infrastrutture comuni ecologiche.

In seguito, il miglioramento dell’offerta per la cura dell’infanzia e degli alloggi sociali. Dopo quindici anni incentrati sull’assistenza all’infanzia in seno alle famiglie o in asili privati e religiosi, la neo-eletta amministrazione sta costruendo ventuno asili ed estensioni degli stessi, al fine di rendere la cura dell’infanzia accessibile a tutti. Nello stesso spirito, è stato messo un freno alla privatizzazione degli alloggi sociali e, quando la situazione fiscale sarà più stabile, è in programma un’espansione significativa di questi ultimi per tamponare l’aumento dei costi locativi.

In ultimo, il metabolismo urbano della capitale dev’essere reso sostenibile. La sfida più significativa è la trasformazione dell’intera rete di raccolta e gestione dei rifiuti. Il progetto, che mobilizza tutti i nuclei familiari, mira ad aumentare in maniera significativa la raccolta differenziata avvicinando Zagabria all’obiettivo zero-waste. Inoltre, l’amministrazione ha intrapreso l’ampliamento delle zone pedonali e l’introduzione di nuove linee di tram e bus. Per la prima volta, la città sta adottando un approccio sistematico per creare una vera rete di piste ciclabili urbane. L’amministrazione ha anche investito in sistemi ad energia solare da posizionare sui tetti degli edifici pubblici, che dovrebbero generare più energia di quella attualmente prodotta dall’impianto solare più grande di tutta la Croazia.

In Croazia, sia l’energia che l’assistenza sociale sono gestite dallo Stato. Il governo presieduto dal partito socialista conservatore Unione Democratica Croata (HDZ) ha approvato un pacchetto di riforme per contrastare la crisi energetica e del costo della vita. La manovra include dei tetti sul prezzo dell’energia per le famiglie (previsti fino al 20 per cento per il gas e al 10 per cento per l’elettricità), sul costo di alcuni cibi, e riduzioni una-tantum sull’energia per almeno 100.000 cittadini. In qualità di partito parlamentare, Možemo! ha richiesto anche l’introduzione di tasse sui guadagni e politiche energetiche che mettano al primo posto le famiglie più povere in materia di energia, aiutandole a coibentare le loro case. Il partito ha inoltre criticato i membri di HDZ per il loro coinvolgimento nella speculazione sul gas attraverso il vecchio ente petrolifero nazionale, nel quale lo Stato ha ancora una partecipazione del 45 per cento.

Il comune di Zagabria, per completare le misure già prese dal governo nazionale, ha integrato un’assistenza finanziaria mirata per le minoranze escluse dalle manovre statali, prime fra tutte le famiglie monoparentali e quelle energeticamente povere. Più importante ancora, Zagabria è riuscita a mantenere bassi i prezzi dei servizi comunali nonostante l’inflazione galoppante (al 12,3 per cento annuo già a luglio, con un aumento dei salari solo del 7,5 per cento nello stesso periodo). In particolare, con il suo nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, Zagabria ha imposto i costi a chi inquina di più, attraverso tassi d’imposta variabili sui rifiuti non differenziati. Questa misura ha contribuito a rendere il servizio di raccolta dei rifiuti della città uno dei più economici del Paese, al costo di 6 euro mensili per famiglia. Sacchetti dei rifiuti gratuiti sono inoltre disponibili per alcune categorie di utenti e per chi divide i rifiuti in maniera assidua.

Mentre le politiche di assistenza sociale sono in gran parte a carico dello Stato, Zagabria fornisce servizi aggiuntivi quali il trasporto pubblico gratuito per le categorie sociali vulnerabili, tra cui pensionati e persone con disabilità, sussidi per i costi locativi e assistenza finanziaria per gli ospiti delle case di riposo e per chi soffre di maggiori disagi in termini di energia. Možemo! si sta quindi focalizzando su innovazioni sociali a lungo termine, innanzitutto nell’ambito della cura di comunità non istituzionale, attualmente quasi inesistente per le persone anziane e vulnerabili. Forme innovative di organizzazione dell’assistenza di comunità promettono di ampliare i diritti dei beneficiari dei servizi di cura e migliorare le condizioni dei lavoratori del settore. Attualmente, i dipendenti del settore emigrano verso Paesi dove questo tipo di professioni è meglio pagato. Se le riforme trasformative in atto non dovessero avere effetto, la società croata si troverebbe di fronte ad una popolazione anziana con pensioni esigue e nell’assenza sistemica delle cure necessarie.

Traduzione Elena Pioli – Voxeurop

Tradotto in collaborazione con la Heinrich Böll Stiftung Parigi, Francia